Nacque
a Campobasso l'11.8.1843 e morì a Torino il 21.3.1933.
Compì
gli studi a Napoli presso lo Studio privato di Achille Sannia per prepararsi
al concorso di ammissione alla Scuola di Ponti e Strade. Ammesso alla
Scuola, ne seguì i corsi per qualche tempo, ma decise poi di dedicarsi
alla ricerca scientifica attratto dalle lezioni di Giuseppe Battaglini,
di Fortunato Padula e di Emanuele Fergola. Si dedicò allo studio dell'Algebra
e della Geometria e pubblicò le sue prime ricerche sul Giornale
di matematiche ad uso degli studenti delle Università italiane fondato
nel 1863 da Battaglini. Ebbe incarichi di insegnamento nel Regio Liceo
Principe Umberto e nella Scuola di marina e succedette a Sannia nella
direzione del suo Studio privato. Nel 1868 gli fu assegnata dalla Facoltà
di Scienze dell'Università di Napoli la laurea ad
honorem con dispensa dagli esami. Nel 1871 divenne libero docente
di Algebra complementare. Nel 1872, spinto da Eugenio Beltrami, concorse,
per la cattedra di Algebra complementare e geometria analitica presso
l'Università di Torino e ne risultò vincitore.
Nel novembre dello stesso anno si trasferì definitivamente a Torino dove
tenne la cattedra fino al 1918 e dove insegnò anche Geometria superiore
e Analisi superiore come incaricato.
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Campobasso 1843 - Torino 1933
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Fu preside della Facoltà di Scienze dal 1879 al 1881 e dal 1893 al 1907
e fu rettore dal 1880 al 1885.
Il suo merito
principale fu quello di aver posto le basi sulle quali si sarebbe formata,
soprattutto ad opera dell’allievo Corrado Segre, la scuola italiana
di geometria algebrica. I suoi contributi scientifici riguardano soprattutto
lo studio della metrica proiettiva euclidea e non euclidea, con un gruppo
rilevante di lavori che culminarono nel 1876 con la pubblicazione della
memoria Le funzioni metriche fondamentali
negli spazi di quante si vogliano dimensioni e di curvatura costante
negli Atti della Regia Accademia dei Lincei. Si occupò anche dello studio
delle forme algebriche, soprattutto di quelle binarie e dei loro invarianti
rivelando, fra l’altro, una grande abilità nel calcolo. Nel 1879 gli fu
conferita l'annuale medaglia d'oro della Società dei XL per la memoria
Studio sulle cubiche gobbe mediante la notazione simbolica delle forme
binarie apparsa in quell’anno nelle Memorie dell’Accademia delle Scienze
di Torino.
In occasione del suo collocamento a riposo, nel 1918, i suoi allievi
e colleghi gli dedicarono il volume: Scritti
matematici offerti ad Enrico d'Ovidio in occasione del suo LXXV genetliaco
(Torino, Bocca, 1918). Oltre a Corrado Segre, ebbe tra i suoi discepoli
ed assistenti alcuni tra i più brillanti matematici italiani della prima
metà del '900: Giuseppe Peano, Guido Castelnuovo,
Francesco Severi,
Francesco Gerbaldi, Gino Loria e Gustavo Sannia, figlio di Achille.
Ricoprì cariche di prestigio: fu direttore della Biblioteca speciale di
Matematica dalla sua fondazione nel 1883 al 1906 e direttore del Politecnico
(1906-1922). Fu socio dell'Accademia delle Scienze di Torino e ne fu il
presidente dal 1902 al 1910. Nel 1892 entrò nel Consiglio superiore della
Pubblica Istruzione succedendo al maestro Battaglini e nel 1905 fu nominato
Senatore del Regno. Fu anche socio dell'Accademia dei Lincei e di quella
di Napoli.
Fonti
bibliografiche
Tricomi
1962, pp. 47-48; A. Bastai
Pratt, D’Ovidio Enrico, DBI 41, pp. 582-584; L. Giacardi, Enrico d'Ovidio,
FSTD, pp. 490-495.
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