Nacque
a Livorno il 5.1.1871 e morì a Roma il 14.6.1946.
Si
laureò brillantemente a Pisa nel 1891 presso la Scuola Normale Superiore,
dove rimase per un anno di perfezionamento. A Roma, durante un ulteriore
anno di perfezionamento in quell'Università, iniziò quella collaborazione
e amicizia con Guido Castelnuovo
che erano destinate a durare tutta la vita. Si recò quindi a Torino dove
per alcuni mesi lavorò con Corrado Segre seguendone
gli insegnamenti. Il notevole spessore dei suoi primi lavori di argomento
geometrico gli valsero l'incarico del corso di Geometria proiettiva e
descrittiva presso l'Università di Bologna nel 1894; a soli venticinque
anni, nel 1896, divenne professore della stessa materia in quell'Università
in seguito a concorso.
Dal 1907 al 1913 fu presidente della Società Filosofica Italiana; nel
1911 organizzò a Bologna il IV Congresso Internazionale di Filosofia.
Nel 1922 venne chiamato dall'Università di Roma per assumere l'insegnamento
di Matematiche complementari prima e, in seguito, quello di Geometria
superiore. In quella città fondò l'Istituto Nazionale per la Storia delle
Scienze di cui fu presidente e organizzò una Scuola di Storia delle Scienze.
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Livorno
1871 - Roma 1946
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Dal
1921 fino alla morte fu direttore del Periodico di matematiche
e presidente della Mathesis. Essendo ebreo, dal 1938 al 1944 fu allontanato
dall'insegnamento a causa delle leggi razziali. Nel 1944 gli venne restituita
la cattedra, ma era ormai stanco e malato. Rimase a Roma fino alla morte.
Fu uno dei maggiori geometri del '900 e, insieme a Segre, a Castelnuovo
(che divenne suo cognato) e a Francesco Severi,
diede vita alla scuola italiana di geometria algebrica. Si occupò soprattutto
dello studio delle superfici algebriche e della loro classificazione.
Pur affondando saldamente nella tradizione creata da Riemann e sviluppata
da Cremona, Clebsch, Nöther e dal maestro Segre, le sue intuizioni furono
così geniali da portare alla realizzazione della classificazione delle
superfici e da ispirare la moderna classificazione delle varietà di dimensione
superiore. Questi studi, condotti insieme a Castelnuovo, lo portarono
alla pubblicazione delle due memorie Ricerche di geometria sulle superficie
algebriche (1893) e Introduzione alla geometria sopra le superfici
algebriche (1896). Una parte essenziale del suo sforzo scientifico
e didattico fu dedicata alla redazione di fondamentali opere di divulgazione
e di sistemazione del sapere algebrico-geometrico, fra le quali vanno
ricordati i celebri trattati: le Lezioni sulla teoria geometrica delle
equazioni e delle funzioni algebriche (1915 - 1934), in quattro volumi
scritti in collaborazione con Oscar Chisini, le Lezioni sulla teoria
delle superficie algebriche (1932), in collaborazione con Luigi Campedelli
e Le superficie razionali (1939), in collaborazione con Fabio Conforto.
Nutrì grande interesse anche per la filosofia e la storia della matematica,
settori nei quali lasciò importanti pubblicazioni come i Problemi della
scienza (1906), che fu tradotto in varie lingue, e la Storia del
pensiero scientifico (1932, 1937) scritta in collaborazione con Giorgio
de Santillana. L’attenzione alla didattica e il desiderio di elevare il
livello dell'insegnamento della matematica nelle scuole secondarie gli
ispirarono le celebri Questioni riguardanti le matematiche elementari
(1912-1927), come pure l’opera Gli Elementi di Euclide e la critica
antica e moderna (1925-1935) e lo portarono a scrivere, in collaborazione
con Ugo Amaldi, una fortunata serie di testi per la scuola. Lasciò 262
pubblicazioni. Tra i suoi allievi e collaboratori ricordiamo Chisini,
Campedelli, Giuseppe Pompilj, Alfredo Franchetta, Conforto e Oscar Zariski.
Fu socio dell'Accademia dei Lincei e di altre accademie nazionali ed estere.
Collaborò all'Enciclopedia Italiana come direttore della sezione di matematica.
Fonti bibliografiche
Tricomi
1962, p. 48; C. Eisele,
Enriques Federigo, DSB 4, pp. 373-375; G. Israel,
Federigo Enriques, DBI 42, pp. 777-783; S. Di
Sieno (a cura di),
Federigo Enriques, Dossier, Lettera Pristem, 19-20, 1996, pp. I-L.
F. Enriques, Memorie
scelte di geometria, 3 voll., Bologna, Zanichelli 1956-1966.
Elenco
delle pubblicazioni
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