Giuseppe Bartolomeo Erba
(matematico, 1819-1895)

Nacque 
        a Domodossola (Novara) il 10.2.1819 e morì a Torino il 1˚.11.1895. 
          
Compì 
        gli studi secondari nel Collegio dei Gesuiti di Novara. Si iscrisse all'Università 
        di Torino dove si laureò in Ingegneria idraulica nel 1841 e poco dopo 
        in Architettura civile; iniziò a praticare la professione sotto la guida 
        dell'ingegnere Ignazio Michela. Nel 1845 venne aggregato alla classe di 
        Matematica del Collegio di Scienze e Lettere dell'Università con una dissertazione 
        che fu elogiata da Giovanni Plana. Così gli si aprì la via all'insegnamento 
        universitario: nel 1850 fu nominato professore incaricato di Geometria 
        descrittiva, nel 1851 ebbe la cattedra di Algebra e Geometria complementare 
        all'Università di Torino; dal 1854 al 1857 sostituì Plana nel corso di 
        Analisi infinitesimale, infine nel 1857 ottenne la cattedra di Meccanica 
        razionale che conservò fino al 1891, anno in cui lasciò l'insegnamento. 
        Non pubblicò nulla, ma lasciò numerosi manoscritti fra cui alcuni commenti 
        alle opere di Euler, Lagrange, Laplace, Poisson e Lamé. Collaborò inoltre 
        a vari lavori scientifici di Plana e di Michela senza tuttavia voler essere 
        citato.   
Fu 
        membro della Commissione consultiva sui pesi e le misure e, dal 1862 al 
        1880, fu preside del Collegio di Scienze fisiche e matematiche dell'Università 
        di Torino.
        
        
Fonti bibliografiche
Tricomi 1962, p.49; L. Giacardi, Giuseppe Bartolomeo Erba, FSTD, p. 468-470
