Nicodemo Jadanza
(geodeta, 1847-1920)
Nacque
a Campolattaro (Benevento) il 14.10.1847 e morì a Torino il 22.2.1920.
Dopo
aver compiuto gli studi secondari a Benevento, si iscrisse all'Università
di Napoli e si laureò in Matematica nel 1869. Suoi maestri furono Achille
Sannia e Enrico D'Ovidio che formarono la sua
solida cultura matematica. Fu ammesso all'Osservatorio di Capodimonte
come alunno astronomo a titolo gratuito e, nel 1875, divenne, per concorso,
aiutante ingegnere geografo all'Istituto topografico militare di Firenze,
dove collaborò alle operazioni geodetiche per la Carta d'Italia dapprima
in Toscana e poi in Piemonte. Nel 1881 concorse per l'insegnamento di
Geometria pratica presso le due Università di Palermo e di Torino. Risultò
vincitore e scelse la sede di Torino dove fu professore straordinario
di Geodesia teoretica. Nel 1886 vinse la cattedra di ordinario all'Università
di Messina, ma la rifiutò volendo rimanere a Torino e attese fino al 1890
di avere in questa sede la promozione a ordinario. Insegnò anche, per
incarico, Astronomia nell'anno accademico 1886-87 e dal 1887 alla morte
tenne il corso di Geometria pratica alla Scuola di Applicazione per ingegneri.
Si interessò principalmente all'invenzione o al perfezionamento di strumenti
diottrici, geodetici e topografici quali: il cannocchiale ridotto, il
cannocchiale terrestre accorciato e il plesiotelescopio. Scrisse anche
alcuni pregevoli saggi sulla storia del cannocchiale, apparsi nelle Memorie
dell'Accademia delle Scienze di Torino.
Studiò, nel campo della Geodesia, alcuni problemi importanti quali
l'influenza degli errori strumentali, la misura di un arco di parallelo
e il calcolo delle coordinate geografiche dei vertici di una rete trigonometrica.
Pubblicò alcuni di questi risultati nella Guida
al calcolo delle coordinate geodetiche (1882). Va ricordato anche
il Trattato di Geometria pratica (1909) che rappresenta una sintesi della
sua attività didattica torinese.
Fu
membro effettivo della Regia Commissione Geodetica Italiana, socio dell'Accademia
delle Scienze di Torino, di quella Pontaniana, del Circolo Matematico
di Palermo e di altre accademie e società nazionali ed estere. Fu inoltre
commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia.
Fonti bibliografiche
Tricomi 1962, p. 62; C.S. Roero, Nicodemo Jadanza, FSTD, pp. 389-392.